Concerto di S. Stefano. Da Michele Lizzi ad Astor Pazzolla due compositori del Novecento Musicale

26/12/2022
17:00
Scuderie Medicee di Poggio a Caiano

Da Michele Lizzi ad Astor Pazzolla due compositori del Novecento Musicale a confronto.

Nel 2022 si commemorano due grandi musicisti, vissuti quasi contemporaneamente,  con 2 stili diversi ma grandi appassionati della propria terra a cui hanno dedicato tantissime composizioni.
Due aspetti complementari del Novecento musicale, dalle suggestive melodie di Michele Lizzi, musicista agrigentino di cui quest’anno si commemorano i 50 anni dalla sua scomparsa, ai ritmi coinvolgenti di Astor Piazzolla, musicista argentino, padre del “tango nuevo” rinomato in tutto il mondo e di cui quest’anno si ricordano i 100 anni dalla sua nascita.
Lizzi ha composto tantissime musiche per i suoi conterranei: Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo, ma anche tante musiche su versi e commedie di vari poeti e scrittori Toscani, come Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giosuè Carducci, Gabriele D'annunzio.
IL Cmun di Poggio a Caiano in collaborazione con l'’associazione OMEGA vuole ora riportare allo splendore questo musicista nel 50° della sua scomparsa con alcune sue composizioni, inedite, ma di grande rilievo.
Interverrà al concerto la Prof.ssa e pianista Rita Capodicasa, autrice del Volume su un’opera di Lizzi dal Titolo " La Sagra del Signore della Nave da Luigi Pirandello a Michele Lizzi" di cui ci darà  notizie.
Saranno eseguite    alcune musiche, con l’intervento del Soprano Veronica Senserini , che farà ascoltare ,  accompagnata al pianoforte Eugenio Milazzo,  il madrigale di F. Petrarca e la famosissima poesia Pianto antico di Giosuè Carducci.
Sempre il pianista Eugenio Milazzo eseguirà  Minuetto delle quarte e "Preludio e scherzo" di Lizzi per pianoforte solo.
L’ensemble di OMEGA composto da: Violini: Pino Tedeschi, Benedetta Servino, viola Marina Molaro, Violoncello Silvio Risalliti, si esibirà in Introduzione, variazionie finale  per orchestra da camera di questo compositore siciliano, con l’adattamento di Alan Freiles per quartetto d’archi.
Sarà presente e interverrà con alcuni ricordi dello zio, anche il nipote del musicista Elio Fameli, residente poggese.
Nella seconda parte del concerto, le musiche di Astor Piazzolla.
Quando si parla di Piazzolla, non si possono non eseguire alcuni brani delle famose 4 stagioni (Las quatro Estaciones porteñas), la cui esecuzione ha una tecnica impegnativa, composte tra il 1965 e il 1970, che restituiscono la varietà di toni e colori dello scorrere delle stagioni, attraverso i cambi di ritmo, la tenerezza e l’intensità del tango ispirata alla mutevolezza e alla ricchezza della natura.
Brani anch'essi all'insegna del tango, ma poco eseguiti quindi perchè brani di non facile esecuzione, ma che il trio di OMEGA formato dal   violinista e direttore d’orchestra Alan Freiles Magnatta, dal pianista Valerio Vezzani e dal violoncellista Silvio Risaliti, esegue  ormai in vari concerti, con grande seguito di pubblico, quasi tutti sold out, sia in Italia che all'estero.
In questo contesto sarà inserita anche la famosissima e suggestiva Ave Maria, sempre del compositore argentino e i famosissimi brani Oblivion e Libertango.
Concerto presso le Scuderie Medicee di Poggio a Caiano il 26 dicembre alle ore 17:00.
Ingresso libero.


Cenni sui compositori:
Michele Lizzi
Nacque nacque ad Agrigento il 5 settembre 1915. da una famiglia di artisti. Il nonno materno, Alfonso, era pittore e scultore di fama, oltre che scenografo del Teatro Petruzzelli di Bari. Il nonno paterno, Michele senior, fu anch’egli musicista e compositore, com e lo zio materno, Amedeo, e il padre, Virgilio, e il fratello di lui, Achille, furono anche loro direttori di bande militari e apprezzati compositori.
La casa natia, in cui visse per buona parte della sua infanzia e della sua giovinezza, si trovava lungo la strada che conduce alla Valle dei Templi; da una parte si intravedeva il mare, dall’altra le sagome degli splendidi templi greci.
Con queste forti radici familiari e immerso in questo singolare habitat naturale e culturale, Lizzi sviluppa subito una grande sensibilità per il bello, per l’armonia tra natura e spirito, per l’arte e per la musica. A niente servirono gli sforzi del padre Virgilio, allievo di Vessella, direttore della banda dell’esercito e compositore di musica per banda, per allontanarlo dal mondo della musica in quanto economicamente poco redditizio. A dispetto di tutto ciò Michele comincerà a comporre giovanissimo: fino dall’età di 12 anni, composizioni considerate dai musicisti di famiglia già tecnicamente perfette pur nella loro semplicità. Questo indurrà il padre Virgilio a mandarlo a studiare nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Qui incontrerà Ildebrando Pizzetti, il quale, dopo aver visionato alcune composizioni di Michele, lo prese come discepolo in via del tutto eccezionale. Da Pizzetti Michele apprese il nuovo orientamento della musica lirica.
Presentò a Catania la sua opera su libretto di Quasimodo, “L’amore di Galatea.
Fonte inesauribile d’ispirazione fu poi la sua Sicilia. Ancora fanciullo, si fermava, ad ascoltare il soffio lieve del vento tra le colonne dei templi vetusti.
 Si rivolse anche al mondo della composizione poetica, ispirate alle poesie di Cavalcanti, Dante, Petrarca, Pontano, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Diego Valeri. Accanto a queste, però, numerose altre composizioni gli furono suggerite anche dall’amore per il sacro e lo spirituale, come l’Inno a S. Francesco, l’Inno a S. Rita e l’Inno eucaristico, composto all’età di 19 anni.
Tra le sue opere maggiori si possono citare:
“Due canzoni folcloristiche siciliane”, premiate al Concorso di Agrigento nel 1937-38; “Composizione per orchestra d’archi con 7 variazioni”, prima classificata alle gare della cultura e dell’arte, a Bologna, nel 1940; “Cinque musiche per Teano”, poemetto per orchestra e voce recitante, premio Scarlatti del 1942; “Ad te levavi animam meam”, mottetto a cinque voci, Premio U.C.A.I. del 1946; la “Sonata in La” del 1954; l’Opera lirica “Pantea”, con cui vinse il Premio Euterpe nel 1955 al Concorso delle Nove Muse, indetto a Napoli; l’Opera lirica “L’amore di Galatea”, su libretto di Quasimodo, rappresentata nel 1964 con le scene di Renato Guttuso; “Settembre in Val d’Akragas”, composizione sinfonica con cui vinse il Premio Città di Trieste nel 1968; l’Opera lirica “La Sagra del Signore della Nave”, su libretto di Luigi Pirandello riadattato nel 1968; “Notturno e danza dei Fauni” del 1971.

Astor Piazzolla
Compositore Argentino del XX secolo famoso in tutto il mondo per la sua musica innovativa, tra musica classica e jazz,
Nacquea Mar del Plata, 12 marzo 1921 da genitori di origine italiana: il padre, Vicente Piazzolla (chiamato "Nonino" dai figli di Astor), era figlio di Pantaleone, un pescatore nativo di Trani in Puglia, che emigrò in Argentina dopo il naufragio della sua imbarcazione; la madre, Asunta Manetti (Assunta), era invece nativa di Massa Sassorosso, frazione di Villa Collemandina. Il nome di Astor deriva da un amico e cliente del padre, Astor Bolognini, violinista di successo in America del Nord. Nacque con un grave difetto alla gamba destra, il piede equino, per cui fu sottoposto a numerosi interventi chirurgici mentre il padre lo stimolava continuamente a esercitarsi in più discipline per compensare il difetto fisico[5]. Verosimilmente dovette aver problemi nelle relazioni coi coetanei in giovane età, sia per il problema alla gamba sia per il suo carattere focoso e irascibile. La famiglia si trasferì più volte e sia il padre sia la madre cambiarono spesso città e lavoro.
Figlio unico, nel
1925 si trasferì con la famiglia a New York dove visse fino a 16 anni.
All'età di 8 anni ricevette in regalo dal padre un
bandoneon e iniziò a strimpellare da autodidatta, incoraggiato dal padre, appassionato di musica, che suonava fisarmonica e chitarra. Nel 1930, stante la recente crisi economica americana, la famiglia si trasferì per nove mesi a Mar del Plata dove Astor prese lezioni di musica da vari insegnanti (tra cui Libero e Homero Paoloni)[5] per poi tornare a New York dove proseguì gli studi dello strumento e iniziò a suonare in vari gruppi e anche da solo. Fondamentale in quegli anni fu l'amicizia con Carlos Gardel, famoso cantante e attore, che lo incoraggiò a proseguire con la musica e gli trovò piccoli ingaggi; lo invitò anche in un tour nei Caraibi ma il padre di Astor rifiutò di mandarlo per via della sua giovane età[8], salvandogli inconsapevolmente la vita perché Carlos morì durante il tour in un incidente aereo all'aeroporto di Medellín nel 1935.
Nel 1937 la famiglia si trasferì nuovamente a Mar del Plata, dove Astor si appassionò definitivamente al tango, pur non amandolo troppo (almeno quello tradizionale, esclusivamente da ballo) e tentando fin da subito di creare un suo stile.
Il tango, originario della regione del Río de la Plata, fra Argentina e Uruguay, oltre ad essere un genere musicale e un ballo, è anche poetica, un'interpretazione musicale, un modo di esprimersi e un linguaggio corporale col partner.
Tuttavia  Piazzolla, componendo questi brani, pur dando l’impronta della danza tipica argentina nelle sue composizioni, ha voluto creare quello che poi fu soprannominato il tango nuevo perché per lui era un tango da ascoltare e quindi da concerto, più che da danzare.
Girò in tutto il mondo, portando la sua musica con diverse formazioni sia in gruppi che in orchestra per la quale compose anche tantissimi brani.
Ammalatosi a Parigi chiese alla moglie di riportarlo dove nacque a Mar del Plata,  e dove morì nel 1992.


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